Il peperoncino... l'elisir della nostra gente

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madonna di medjugorje

martedì 29 settembre 2009

LA NDUJA - LE RICETTE


LA NDUJA
Dal francese (Andouilleb - Anduja) è un tipico salame calabrese morbido e particolarmente piccante.
L'origine di questo salume non è chiarissima, ci sono due versioni.
Secondo alcuni studiosi è stata introdotta nel cinquecento dagli spagnoli insieme al peperoncino, secondo altri è stata promossa dalla dominazione napoleonica.
E' sempre più viva quest'ultima tesi che sostiene che un salame molto simile, chiamato andouville, sia stato introdotto dal Vicerè di Napoli Gioacchino Murat tra il 1806 e il 1815.
Viene prodotto prevalentemente nella zona di Spilinga (VV), ma oggi imitazioni del prodotto suddetto, anche di qualità paragonabili, sono ormai prodotte o comunque reperibili in tutta la regione, a tal punto da essere un alimento tipicamente associato, come avviene per il peperoncino a tutta la Calabria.
Preparata con le parti grasse del suino, anticamente veniva fatta con frattaglie e parti grasse di maiale esclusivamente allevato in Calabria, con l'aggiunta del peperoncino piccante calabrese, è conservata nel budello cieco (orba), per poi essere affumicata inn un primo momento e poi stagionata.
Questo salame è davvero gustoso, forte e piccante ma allo stesso tempo delicato. Il peperoncino bilancia perfettamente la parte grassa. E' ottimo leggermente scaldato a bagnomaria e spalmato su fette di pane abbrustolito, meglio se calde, o come soffritto per la base di un ragù o di un sugo di pomodoro, con aglio, sulla pizza, prima degli altri condimenti se cruda, oppure appena sfornata, su fettine di formaggi seni-stagionati o nelle frittate.

LE RICETTE CON LA 'NDUJA

TAGLIATELLE FAGIOLI E 'NDUJA

INGREDIENTI per 4 persone

gr. 300 di tagliatelle (ma anche tubetti)
gr. 100 di fagioli,
nduja a piacere
olio di frantoio, sale.

Cuocete i fagioli inn una pentola di coccio, dopo averli lasciati a bagno per una notte in acqua tiepida, (se si usano i fagioli coltivati nella valle del Poliino non serve bagnarli).
Salate e, a cottura ultimata, eliminate, non completamente, il liquido di cottura e amalgamate accuratamente con la nduja.
Versate il tutto sulla pasta cotta al dente in abbondante acqua salata.
Condite con la giusta quantità di olio di oliva e servite caldissimo.

FARFALLE PANNA E 'NDUJA

INGREDIENTI per 4 persone

gr. 400 di farfalle
gr. 100 di nduja
uno spicchio d'aglio, due cucchiai di olio d'oliva
gr. 100 di pomodori ciliege
gr. 100 di panna da cucina
sale, parmigiano/grana q.b., prezzemolo o basilico a seconda dei gusti.

Rosolare l'aglio, unire la nduja e lasciare sciogliere a fuoco lento.
Aggiungere i pomodorini, aggiustare di sale e lasciare cuocere per circa minuti.
A cottura ultimata, aggiungere la panna e amalgamare a fuoco spento.
Lessare la pasta in abbondante acqua salata, scolare al dente e saltare in padella con la salsa alla nduja e il parmigiano.

FUSILLI (FILEJA) ALLA 'NDUJA

INGREDIENTI per 4 persone

gr. 350 di fusilli
gr. 100 di nduja
n° 4 cucchiai di olio d'oliva, uno spicchio d'aglio
gr. 250 di pomodori ciliege
gr. 100 di pangrattato

Rosolare l'aglio nell'olio, unire la nduja e lasciare sciogliere a fuoco lento.
Aggiungere i pomodori, aggiustare di sale e lasciare cuocere per circa 10 minuti.
Lessare la pasta in abbondante acqua salata, scolare al dente e saltare in padella con la salsa alla nduja e il parmigiano.
Unire il pangrattato, precedentemente riscaldato in padella.


GNOCCHI ALLA 'NDUJA

INGREDIENTI per 4 persone

gr 700 di gnocchi di patate
gr. 50 di burro
1/2 litro di latte, gr. 40 di farina
gr. 100 di parmigiano
gr. 150 di nduja, basilico

Alla besciamelle ancora calda, aggiungete la nduja e fatela cuocere
Lessate gli gnocchi in abbondante acqua salata, scolateli e conditeli conn la salsa ancora calda.
Ponete in una pirofila, spolverizzate con il parmigiano e fate gratinare in forno gia caldo a 200° per circa 10 minuti.


UOVA STRAPAZZATE CON LA 'NDUJA

INGREDIENTI per 4 persone

n° 4 uova fresche
gr. 100 di nduja
gr. 100 di provola filante.

Fate sciogliere, a fuoco lento, la nduja con un po di olio, aggiungete le uova, la provola e portate a cottura fino a farle rassodare.
Servite le uova ancora calde, accompagnandole con del pane morbido o della polenta.

TORTA SALATA CON LA 'NDUJA

INGREDIENTI per 4 persone

gr. 400 di farina, 200 ml. di acqua, gr. 10 di lievito di bitrra, 1/2 cucchioio di olio extra vergine di oliva, un cucchiaio di sale fino, gr. 300 di mozzarella, gr. 100 di parmigiano/grana, gr. 150 di nduja, n° 3 uova, prezzemolo tritato.

Tagliate a dadini la mozzarella, aggiungete la nduja, il parmigiano, il prezzemolo e impastate il tutto con le uova.
Dividete la pasta in due parti e ricavatene due dischi, uno leggermente più largo dell'altro.
Disponete il disco di pasta più largo e versate il ripieno, ricoprite il tutto con il secondo disco di pasta.
Con una forchettab bucherellate anche la parte superiore della torta.
Cuocete la torta nel forno preriscaldato a 180° per circa 4 minuti.

ROTOLO DI MOZZARELLA CON LA 'NDUJA

INGREDIENTI per 4 persone

una sfoglia di mozzarella
gr. 150 di nduja
gr. 150 di maionese
gr. 100 di rucola

Passare al mixer la nduja con la maionese e stendere il composto sulla sfoglia di mozzarella.
Arrotolare su se stessa la sfoglia e avvolgerla con la pellicola.
Lasciare riposare in frigo per qualche ora.
Tagliare la sfoglia nin fette sottili e servire conn qualche ciuffo di rucola fresca.


ZITONI IN PADELLA CON MELANZANE E 'NDUJA

INGREDIENTI per 4 persone

gr. 350 di pasta tipo zitoni
gr. 500 di pomodori pelat, uno spicchio d'aglio
4 cucchiai di olio di oliva
gr. 100 di nduja
2 melanzane
gr 100 di parmigiano grattuggiato
gr. 300 di mozzarella, basilico, olio per friggere, sale q.b.

Tagliate a dadini le melanzane e cospargetele di sale, lasciatele riposare per circa mezz'ora.
In un tegame versate l'olio e fate soffriggere l'aglio con la nduja, successivamente aggiungete i pomodori e fate cuocere per circa 20 minuti.
Ultimata la cottura del pomodoro aggiungete le melanzane con un pò di basilico.
Fate lessare la pasta in abbondante acqua salata, a cottura ultimata, scolatela e aggiungete un pò di salsa, di parmigiano e di mozzarella.
Sistemate la pasta alternando con strati di parmigiano e mozzarella.
Cuocete in forno a 180° per circa 20 minuti.

INSALATA DI POLPO CON PATATE E 'NDUJA

INGREDIENTI per 4 persone


un polpo di 800 gr.
n° 4 patate di media grandezza
gr. 50 di nduja, olio di oliva, prezzemolo, sale q.b.

Pulite e lessate il polpo in acqua leggermente salata per circa 30 minuti
Lasciatelo raffreddare nell'acqua di cottura, spellatelo e tagliatelo a pezzetti.
Lavate, lessate le patate e tagliatele a cubetti.
Raccogliete le patate in una insalatiera e cospargetele con la nduja, precedentemente sciolta a fuoco lento con un pò di olio, unitevi il polpo, il prezzemolo e un pò di olio


CROSTONI DI POLENTA CON LA 'NDUJA E FONTINA

INGREDIENTI per 4 persone

n° 4 fette di polenta abbrustolite
gr. 100 di nduja
due cucchiai di olio di oliva, prezzemolo
gr. 200 di fontina, sale q.b.

In una padella antiaderente versate l'olio, aggiungete la nduja e fate sciogliere a fuoco lento.
Disponete su ciascuna fetta di polenta delle fettine di fontina, un po di nduja e una spolverata di prezzemolo.
Fate scaldare la polenta con il grill e serviteli ben caldi

ARANCINI DI RISO CON NDUJA E MOZZARELLA

NGREDIENTI
per 4 persone
250 gr. di riso, 150 gr. di nduja, 200 gr. di mozzarella una bustina di zafferano, 3 uova, 50 gr. di parmigiano grattugiato, farina 00, pangrattato q.b, prezzemolo, olio per friggere.

Lessare il riso, scolatelo e mescolatelo in una terrina con lo zafferano, il parmigiano e due uova sbattute. Ricavate dal riso delle piccole sfere, lavorandole con le mani, inserite nel centro un cucchiaino di nduja, dei cubetti di mozzarella e modellate bene le sfere in modo da renderle rotonde e sode, infarinate gli arancini e passateli prima nell’uovo sbattuto e poi nel pangrattato, friggeteli in abbondante olio ben caldo.

PARMIGIANA DI MELANZANE E ZUCCHINE CON NDUJA E MOZZARELLA

INGREDIENTI
per 4 persone
400 gr. di melanzane, 400 gr. di zucchine, 150 gr. di nduja, 400 gr. di pomodori pelati, 1 cipolla 1 spicchio d’aglio, 100 gr. di mozzarella, 100 gr. di parmigiano, basilico, olio sale q.b.

Tagliate le melanzane a fette cospargetele di sale e lasciatele riposare per mezz’ora. Fate soffriggere la cipolla con lo spicchio d’aglio e la nduja, dopo qualche minuto aggiungete il pomodoro e fate cuocere a fuoco lento a fine cottura mettete il basilico.
Tagliate le zucchine a fette e origliatele, la stessa cosa farete per le melanzane.
In una pirofila metterete alternando uno strato di melanzane e uno di zucchine ricoperti con la salza, il parmigiano e la mozzarella.
Una volta esauriti gli ingredienti mettete in forno per 40 minuti a 180 °.

POLPETTINE DI ZUCCA E NDUJA

INGREDIENTI : (per una decina di polpettine).

  • 300gr di zucca gialla
  • 4 fette di pane pugliese raffermo
  • 2 uova
  • 80gr di formaggio PECORINO CROTONESE)
  • 2-3 cucchiai di ‘nduja (dipende da quanto volete che sia forte il sapore)
  • 1 cucchiaio di prezzemolo sminuzzato
  • farina 00
  • pangrattato
  • latte
  • sale e pepe bianco

PUBBLICATO DA DANIELA in Prodotti Tipici Regioni Calabria Piatti

Cominciate con lo spezzare le fette di pane raffermo in una ciotola e quindi copritele con il latte e lasciatele a mollo per un’ora.
Nel frattempo tagliate la zucca a cubetti e cuocetela in forno, senza condimento, a 200°C per circa mezz’ora (controllate che non bruci perché cambiano i tempi a seconda dello spessore dei vostri cubetti), poi sfornatela e lasciatela raffreddare. Una volta fredda, frullatela nel mixer con un pizzico di sale e di pepe bianco (anche di zenzero in polvere se vi piace, a me moltissimo).
Versate la purea di zucca in una ciotola e cominciate ad amalgamare gli altri ingredienti: prima le fette di pane ben strizzate, poi il formaggio sbriciolato, la ‘nduja, il prezzemolo e un uovo. Mescolate bene tutto quanto e aggiungete un cucchiaio di farina e due di pangrattato per avere un composto abbastanza sodo. Infine regolate di sale.
Prendete il composto con un cucchiaio e fate una pallina rotonda con le mani. Passatela nella farina e nel secondo uovo, sbattuto, quindi nel pangrattato. Ripetete l’operazione fino a che avrete terminato l’impasto.
Friggete le polpette nell’olio bollente un paio di minuti per parte e servitele calde.
Nella foto ho inserito le polpette in uno spiedino insieme ad una scamorzina e le ho accompagnate con paprika in polvere, mostarda mediterranea del Cecchini e gelatina di birra (dell’Azienda Agricola Biologica Si.Gi di Macerata).

Nota: potete cuocere le polpette anche in forno, ma in questo caso vi ci vorranno circa 20 minuti a 180°C.

RIGATONI CON LA NDUJA

250 g.rigatoni

200 g.pezzettoni di pomodoro

olio

100 g.pancetta

1 cucchiaino nduja

un pezzetto di cipolla

pecorino

in una larga padella lascio soffriggere la cipolla al velo con l'olio...aggiungo la pancetta e faccio tostare...aggiungo il cucchiaino di nduja...faccio insaporire e aggiungo il pomodoro...aggiusto di sale e lascio cuocere una ventina di minuti...cuocio la pasta e la spadello nel sugo con il pecorino:-)

unika

MACCHERONI ALLA ‘NDUJA

INGREDIENTI: per 4 persone

. 500 gr di pasta fusilli o maccaruni a ru firriettu o ferrazzoli

. 500 gr. Di polpa di pomodoro o pomodorini ciliegine

. 1 mazzetto di basilico

. 3 cucchiai di ‘nduja

. 6 filetti di acciughe sott’olio

.70 gr. Di pangrattato

.1 spicchio d’aglio

. carota,sedano cipolla quanto basta e in piccole quantità

Pubblicato da Cosacucino.style.it – chef Andrea

Preparazione:

Far cuocere in una padella con mezzo bicchiere d’olio caldo, l’aglio e un terzo di basilico tagliato grossolanamente; quando l’aglio si scurisce levarlo e aggiungere sedano, carota e cipolla, presi in piccole quantità e tritate finemente.

Una volta che il sedano e la cipolla si sono imbiondite aggiungere la polpa di pomodoro (o i pomodorini tagliati in otto). Far cuocere il sugo aggiungendo sale e pepe q.b.

Quando è prossimo alla cottura aggiungere la ‘nduja e le acciughe sfilettate e tagliate in piccoli pezzi; fare sciogliere per bene la ‘nduja e le acciughe e quando pronto aggiungere al sugo la pasta al dente e ripassare in padella.

Dopo averla servita nel piatto spolverare il pangrattato e il resto del basilico tritato.



mercoledì 16 settembre 2009

IL CACIOCAVALLO SILANO - STORIA



CAIOCAVALLO SILANO
DOP


Foto da www.taccuinistorici.it
Il caciocavallo Silano DOP è iun formaggio semiduro, a pasta filata, prodotto con latte di vacca di diverse razze, tra cui la PODOLICA, una tipica razza autoctona delle aree interne dell'appennino meridionale.
La produzione del Caciocavallo Silano inizia con la coagulazione del latte fresco a una temperatura di 36-38° C, usando caglio di vitello o capretto.
La fase di maturazione consiste in un'energicafermentazione lattica, la cui durata varia in media dalle 4 alle 10 ore e può dirsi completata quando la pasta è nelle condizioni di essere filata.
Segue un'operazione caratteristica, consistente nella formazione di una specie di cordone, che viene plasmato fino a raggiungere la forma definitiva. La forma, sferica, ovale o troncoconica, varia secondo le diverse aree geografiche di produzione.
Il peso è compreso fra 1 e 2,5 kg. La crosta, sottile, liscia, di marcato colore paglierino in superficie, può manifestare la presenza di leggere insenature dovute ai legacci.
La pasta si presenta omogenea o con lievissima acchiatura, di colore bianco o giallo paglierino.
Il sapore è inizialmente dolce fino a divenire piccante a stagionatura avanzata.

LA STORIA
La tesi più accreditata sull'origine della denominazione "CACIOCAVALLO" la fa derivare dalla consuetudine di appendere le forme di formaggio, in coppie, a cavallo di pertiche di legno, disposte in prossimità di focolari. Il primo autore che descrive la tecnica usata dai greci nella preparazione del cacio è Ippocrate nel 500 a C. In seguito diversi autori latini, fra cui Columella e Plinio, hanno trattato dei formaggi nelle proprie opere. In particolare, Plinio esalta la qualità del "butirro",antenato del nostro caciocavallo, definito "cibo delicatissimo". La denominazione SILANO deriva, jnvece, dalle origini antiche del prodotto legate all'altipiano della SILA.

ZONA DI PRODUZIONE
La produzione di questo formaggio è localizzata nelle aree delle regioni CALABRIA, BASILICATA, CAMPAGNIA, MOLISE e PUGLIA

REGISTRAZIONE
La denominazione di ORIGINE PROTETTA (DOP) "CACIOCAVALLO SILANO" è stata riconosciuta con Regolamento (CE) n° 1236/96 (pubblicato sulla GUCE n° 163/96 del 2 luglio 1996.)
Il riconoscimento nazionale era avvenuto con DPCM 10 maggio 1993 pubblicato sulla GURI n° 196 del 21 agosto 1993 anitamente all'allegato Disciplinare di produzione. Con successivo Regolamento (CE) n° 1204/2003 del 4 luglio 2003 (GUCE n° L168 del 5 luglio 2003) sono state approvate alcune modifiche al disciplinare, relativamentealla zona geografica, al metodo di attenimento, all'etichettatura e alle condizioni nazionali del prodotto (le modifiche al disciplinare sono state pubblicate sulla G.U. n° 253 del 30 ottobre2001, pag. 58)

LA CALABRIA REGINA DELLA BELLEZZA



SALSOMAGGIORE TERME / 16-09-2009

MISS ITALIA / Maria Perrusi regina Miss d'Italia. Miss Italia ha 18 anni. Notizie miss Italia

Miss Italia: Miss Italia 2009 è Maria Perrusi - Una ragazza giovane che viene dalla Calabria e che ha impressionato per il la bellezza statuaria del suo corpo e per la magìa dei suoi occhi. Maria aveva compiuto 18 anni appena il giorno prima di impossessarti del titolo di Miss Italia 2009, dunque non poteva festeggiare il proprio compleanno in modo migliore.
Alta 1,82, Maria Parrisi ha fatto sembrare una ragazza dal fisico normale persino la bellissima Federica Pellegrini, la campionessa di nuoto che ha avuto onere ed onore di premiare la vincitrice di questa edizione di Miss Italia.
Una edizione di Miss Italia che ha mostrato indubbiamente un livello di qualità delle ragazze più alto rispetto alle predenti edizioni di Miss Italia e che ha presentato davvero tante bellissime che potenzialmente avrebbero potuto incarnare il ruolo di Miss Italia 2009.
Ma alla fine l'ha spuntata lei, la piccola grande calabrese che ha dedicato la vittoria proprio alla sua Calabria che mancava dal podio di Miss Italia da davvero tanto tempo.
- Uno Notizie Miss Italia Salsomaggiore Terme -



IL PEPERONCINO E SALUTE

Tutta la cultura piccante MEDICINA Fa bene alla salute. In troppi sono convinti che il peperoncino fa male. È un antico pregiudizio. Probabilmente è dovuto alla somiglianza dei nomi pepe e peperoncino che ha fatto supporre una stretta parentela e quindi ha trasferito al peperoncino gli aspetti negativi del pepe che notoriamente fa male alla salute. La verità è che nessun rapporto esiste fra pepe e peperoncino; nonostante la somiglianza linguistica. Il primo appartiene alla famiglia delle Piperacee che niente hanno a che fare con le Solanacee che comprendono il peperoncino. Può darsi invece che a determinare i giudizi negativi sia stato il piccante. In ogni caso le maggiori preoccupazioni sono per lo stomaco. Molti affermano di non poter mangiare peperoncino perché "brucia lo stomaco" o causa "bruciori allo stomaco". Non c'è niente di più sbagliato. Sicuramente il peperoncino è stomachico cioè favorisce la secrezione dei succhi gastrici e quindi la digestione. Molte regioni meridionali conservano nella tradizione popolare un infuso digestivo fatto di camomilla calda con l'aggiunta di un cucchiaino di polvere di peperoncino e un po' di miele come dolcificante. In Calabria, nella Riviera dei cedri, si prepara un ottimo digestivo di cedro e peperoncino. Si ottiene mettendo in infusione nell'alcool corteccia di cedro e polvere di peperoncino piccante. Si chiama Zafarà. E si deve alla genialità di un maestro - gastronomo come Vincenzo Buonassisi la creazione di una "bomba" digestiva fatta di alcool, bucce di limone e peperoncino. Ma il "capsicum" non è utile soltanto per la buona digestione. Sgombrati i pregiudizi, bisogna esaminare da vicino le straordinarie qualità di questo ortaggio. Vediamole una per una elencando in ordine alfabetico le principali malattie per le quali svolge azione benefica: Alcolismo Il celebre medico fitoterapeuta Henri Leclerc dice di aver guarito molti alcolisti incalliti somministrando ogni tre ore un cucchiaio da cucina da lui preparato miscelando 4 gr. di tintura madre di capsicum annuum con 180 gr. di acqua. D'altra parte l'utilizzazione del peperoncino contro l'alcolismo ha riscontri puntuali presso varie culture popolari. Chi ha abusato di alcool starà subito meglio con una tisana amara (assenzio, gauriana) con l'aggiunta di 2 o 3 gocce di tintura madre di peperoncino. Arteriosclerosi Le proprietà vasodilatatrici e anticolesterolo sono riconosciute da tutti. Ad esse si aggiunge l'azione della vitamina PP che rende elastici i capillari e della vitamina E che aumenta l'ossigenazione nel sangue. Per questi motivi il peperoncino è utilissimo per la prevenzione e la cura dell'arteriosclerosi. Artrite, reumatismi Usato sul corpo, all'esterno, il peperoncino ha un effetto revulsivo cioè dilata i capillari e riscalda. Per artriti e reumatismi procedere così: far macerare per 2 giorni 6 peperoncini rossi in 100 gr. di alcool a 60° e con questo poi fare impacchi sulle parti dolo-ranti. Artrosi, lombaggine Castore Durante, un botanico vissuto nel XVII secolo, indica il peperoncino come revulsivo nell'artrosi, nella lombaggine e nella sciatica. In caso di necessità si può preparare una lozione lasciando macerare una parte di peperoncino in 6 di alcool a 33°. Aggiungendo 15/20 gocce di questa lozione in mezzo bicchiere d'acqua si otterrà un ottimo rimedio per artrosi e lombaggini (da frizionare sulle parti). Allo stesso scopo si potranno preparare dei cataplasmi di argilla e peperoncini da spennellare sul corpo. Ci vuole l'argilla verde e il peperoncino da unire sempre in ragione di 6 parti di argilla e una di peperoncino. Sia con le lozioni che con l'argilla procedere con cautela e massima attenzione perché se si esagera il peperoncino causa irritazioni gravi ed anche ustioni. Il consiglio è di sperimentare prima il grado personale di tollerabilità: fare un'applicazione all'interno del braccio; se dopo dodici ore il rossore sparisce senza conseguenze significa che la preparazione scelta può essere usata tranquillamente. Nel caso contrario diminuire la dose di peperoncino. Caduta di capelli Il potere stimolante del "capsicum" ha un'azione benefica sul cuoio capelluto. La tradizione popolare calabrese attribuisce poteri miracolosi al peperoncino contro la caduta dei capelli. La lozione si prepara così: far macerare al buio per otto giorni 3 peperoncini in un litro di alcool. Filtrarla e frizionare due volte al giorno. Con pazienza. Avendo come riferimento una certezza: nei popoli che consumano peperoncino la calvizie è rara. Cancro Il peperoncino anti-cancro è un'affascinante teoria, sostenuta da studiosi autorevoli. Per il prof. Giulio Tarro, oncologo di fama internazionale, sono proprio le sostanze presenti nel capsicum ad assicurare un rafforzamento delle difese immunologiche contro le degenerazioni tumorali. Il prof. Umberto Veronesi, presidente dell'Unione Internazionale contro il cancro, riconosce il contributo dei conservanti alimentari antiossidanti nella lotta al cancro dello stomaco. E il peperoncino è uno dei più potenti anti-ossidanti a nostra disposizione. La dieta Moerman anti-cancro, sperimentata in Olanda dal 1930, in pratica somministra ai pazienti cibi nei quali ci sia iodio, acido citrico, vitamine del gruppo B, ferro, zolfo, vitamina A, vitamina E, vitamina C. Secondo la teoria che questi elementi, ristabilendo una giusta ossigenazione e riequilibrando il metabolismo, siano in grado di prevenire i tumori. Ora, come si sa, molte delle sostanze preferite dalla dieta Moerman sono presenti in quantità ottimali nel peperoncino. Soprattutto le vitamina A, E, C e il ferro. In particolare poi l'importanza e il ruolo della vitamina C nella lotta ai tumori è stata sottolineata da molti studiosi e ricercatori, primi fra tutti, quelli del centro on-cologico americano di Bethesda. Ed è solo il caso di ricordare che la quantità di vitamina C presente nel peperoncino è elevata. Tant'è che proprio studiando la paprika il prof. Szent-György riuscì a scoprirla ottenendo per questo il premio Nobel per la medicina nel 1937. Digestione difficile Delle qualità stomatiche del peperoncino si è detto all'inizio del capitolo. La preferenza è senz'altro per i digestivi al peperoncino che sono in commercio. In caso di necessità vanno bene anche 2 gr. di polvere di peperoncino chiusi in una cialda e ingoiati con un po' d'acqua. Come cura preventiva è bene cospargere di peperoncino in polvere le pietanze per le quali si prevede una difficile digestione. Depressione In Cina il peperoncino rosso viene normalmente utilizzato contro la depressione, soprattutto quando questa si accoppia all'inappetenza. Non sono da meno in India dove la medicina ayurvedica sostiene che il peperoncino "stimola lo spirito e il sangue". Senza ricorrere a queste lontane tradizioni non c'è dubbio che un buon piatto di pasta aglio, olio e peperoncino, mangiato in compagnia, aiuta a superare in allegria tutti i piccoli problemi depressivi. Distorsioni La tradizione popolare indica un rimedio rapido contro le "brutte storte". Sbollentare in acqua calda, per un attimo, alcuni peperoncini. Spezzettarli e farne un cataplasma da applicare sulla parte dolorante. Emorroidi Molti rinunciano al piccante perché temono le ... conseguenze delle emorroidi. Tutto a causa di vecchi pregiudizi e disinformazione. Già nel 1857 l'Accademia medica francese sanciva ufficialmente la validità del peperoncino contro ogni tipo di emorroidi. Una cosa è certa, nel giro di poche settimane spariscono congestione e dolore. L'azione terapeutica è dovuta alla vitamina K2 che è antiemorragica e alla capacità caratteristica del peperoncino che per "chiudere" le ferite "chiama in soccorso" le piastrine, la fibrina e tutti i materiali di riparazione. Si ottiene così un aumento di sangue nelle zone interessate fino alla cicatrizzazione. Ettore Liuni consiglia di iniziare la cura con una dose massiccia di peperoncino in polvere sui cibi (più di un gr. ogni 10 kg. di peso corporeo al giorno). All'inizio potrà verificarsi una recrudescenza dei sintomi, poi nel giro di un mese i fenomeni della malattia scompaiono. Ferite Per le ferite in genere c'è un'azione simile a quella delle emorroidi. Sempre la tradizione popolare prescrive impacchi con acqua sterilizzata nella quale è stato sciolto un pizzico di peperoncino. Il bruciore è forte... la cicatrizzazione assicurata. Fermentazioni intestinali Nell'intestino il peperoncino svolge un'azione antiputrefattiva e antifermentativa. Impedisce che le tossine passino nel sangue. È un'azione preventiva particolarmente utile in un tipo di alimentazione come quella moderna con cibi raffinati, senza scorie e una lunga permanenza del cibo nell'intestino. Insufficienza epatica Le cucine orientali usano abbondantemente il peperoncino e superano così ogni problema di fegato e di cistifellea. L'uso abbondante di peperoncino in cucina ha dato anche da noi ottimi risultati. Addirittura anche contro la cirrosi epatica. Laringite Il peperoncino funziona bene come decongestionante e antinfiammatorio contro laringiti, raucedini e tossi spasmodiche. Una ricetta semplice per i gargarismi. Fare macerare in alcool a 90° 2 gr. di polvere di peperoncino, per 12 ore. Filtrare e usare 10 gocce del liquido ottenuto in mezzo bicchiere di acqua calda. Malattie cardiovascolari Ottimi servizi il peperoncino offre come cura preventiva dell'infarto e delle malattie cardiocircolatorie. L'uso costante di peperoncino abbassa il livello di colesterolo nel sangue; aiuta il cuore; agisce come vasodilatatore con grossi benefici per i capillari e per le arterie coronarie. Il seme del peperoncino contiene molti acidi polinsaturi che eliminano dalle arterie il colesterolo in eccesso e i trigliceridi. L'attività fibrinolitica stimolata dal "capsicum" diminuisce l'insorgere di "trombi" che, oltre all'infarto, causano anche le "trombosi". Nella rivista "Salve" di Ottobre 1985 è scritto a questo riguardo: "Studiosi thailandesi riferiscono che il capsico, una specie di peperoncino rosso, caro alla cucina del loro paese, stimola l'attività fibrinolitica... probabilmente sufficiente a prevenire la formazione di coaguli e trombi e a contribuire alla bassa incidenza delle malattie trombo-emboliche che è caratteristica del popolo thailandese". A questo riguardo è senz'altro straordinaria la scoperta di Ettore Liuni. Prostatite La medicina popolare cinese prescrive brodo di pollo al peperoncino per stimolare l'emissione dell'urina nelle persone sofferenti per l'ingrossamento della prostata. Questa malattia si può prevenire e curare con un'alimentazione in cui sia quotidianamente presente il peperoncino. Tabagismo Il peperoncino è una solanacea, come il tabacco. Su questo si basano le molte teorie del peperoncino come anti-fumo. In pratica l'organismo tabacco-dipendente riceve col peperoncino, sostanze simili senza il danno della carbonizzazione. E in più la vitamina C preziosa per un fumatore. Ulcera gastrica In Europa un ammalato di ulcera gastrica viene quasi sempre messo a dieta. In Medio-Oriente viene curato con acquavite e peperoncino. La tradizione medio-orientale si sta diffondendo in molte parti del mondo. Il problema dell'ulcera gastrica è dovuto ad un indebolimento della mucosa dello stomaco. Dice Ettore Liuni: "Il peperoncino ha un apporto vitaminico che ristabilisce un equilibrio di sostanze nella circolazione sanguigna quindi il sangue porterà alle cellule che producono la mucosa intestinale più "materiale da costruzione", permettendo quindi di riformare quella parte di mucosa che si era lacerata". Nel caso dell'ulcera gastrica però bisogna stare attenti a mangiare peperoncino. La Capsor ha ideato per questo delle capsule gastroresistenti che sciogliendosi direttamente nell'intestino, danno il loro apporto benefico, senza provocare bruciori. Vene varicose Molte testimonianze documentano la guarigione in soggetti sofferenti di varici. Il miglioramento è senz'altro determinato dalla diminuzione del colesterolo nel sangue e da un maggiore equilibrio nella pressione che si ottengono con una dieta al peperoncino. CHI NON PUO' MANGIARLO Il peperoncino non ha controindicazioni precise. A patto che venga usato con equilibrio e moderazione. E' da sconsigliare sicuramente ai bambini per i quali è bene aspettare che abbiano almeno 12/13 anni. Non ne devono abusare quelli che soffrono di acidità di stomaco, di ulcera, di epatite, di cistite, di emorroidi. L'eccesso può provocare irritazioni alla mucosa intestinale, infiammazioni gastrointestinali allo stomaco e anche ai reni. C'è da precisare comunque che, in dosi terapeutiche, può addirittura essere utile proprio per guarire dalle malattie sopra elencate. Non bisogna dimenticare che il peperoncino è un antifermentativo e quindi utile per la digestione e la prevenzione di infezioni intestinali. Nell'uso esterno, un impiego eccessivo può provocare arrossamenti prolungati e anche la formazione di ulcere e vesciche. In ogni caso il consumo di peperoncino non deve mai essere eccessivo e deve essere determinato dalla tolleranza personale. PER PREPARARE LA TINTURA MADRE Le tinture madri sono la base di partenza di molti rimedi omeopatici. Il principio su cui si basano è l'estrazione alcolica per macerazione delle sostanze medicamentose; in genere da piante fresche o da frutti macinati subito dopo il raccolto. Questa pratica consente un'utilizzazione delle sostanze medicamentose con dosaggi costanti in qualsiasi momento dell'anno. La tintura madre del peperoncino si ottiene mettendo a macerare in alcool i peperoncini freschi. Il rapporto deve essere di uno a sei cioè a 100 gr. di peperoncino devono corrispondere 600 gr. di alcool. La tintura madre viene utilizzata per la preparazione di lozioni o pomate per uso interno ed esterno. La dose consigliata per uso interno è da 1 a 4 gocce in un po' d'acqua. Per gargarismi ne bastano solo 3 gocce in mezzo bicchiere d'acqua. Per le utilizzazioni specifiche vedere le ricette indicate in questo capitolo. Con la ripetuta raccomandazione di procedere sempre con attenzione e cautela. Testo proveniente da "Accademia Italiana Del Peperoncino"

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